Martedi, 23 aprile 2024 - ORE:11:12

Lavoro: Proposta di accordo per accrescere la produttività

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Adesso è proprio il caso di dire che siamo vicini ad un compromesso. L’Italia si trova di fronte ad una grossa pressione internazionale, ma allo stesso tempo è tanta la voglia di trovare un accordo sulla riforma del mercato del lavoro. E proprio per questo motivo il ministro Elsa Fornero ha confermato per domani mattina un incontro tra le parti sociali, confermando la volontà del governo Monti di trovare una soluzione ideale almeno entro il mese di marzo.

La situazione, nonostante questi segnali politici positivi, rimane incerta; questo perchè vi sono ancora delle opposizioni serrate da parte di diversi esponenti della Cgil. Nonostante cio’, vi sono già forti consensi sullo stesso fronte politico per aprire un’eventuale mediazione. La stessa segretaria Susanna Camusso si dice fiduciosa, dopo il riavvicinamento tra Cisl e Uil a novembre, in concomitanza con la caduta del governo Berlusconi.

Il segretario del PD, Pier Luigi Bersani, fa sapere che a suo modo di vedere l’accordo va chiuso in maniera rapida, per tentare di dare quello sprint necessario a ripartire con un economia bilanciata. Il messaggio ovviamente voleva colpire in primis Palazzo Chigi e in secondo luogo Cgil e imprenditori. Il problema legato all’economia del lavoro in Italia, non deve essere assolutamente stottovalutato, poichè non è un fattore di colpa unicamente esteso alla nostra nazione, bensì rende più difficoltose le relazioni commerciali con i paesi esteri. Infatti una crisi di questa portata nel mondo del lavoro tiene alla larga la maggiornaza degli investitori stranieri,e questo genera di conseguenza una catena di reazioni negative che si ripercuotono sull’amministrazione dello stato e poi sui cittadini.

Lo stesso presidente della repubblica Napolitano, durante un incontro con Christian Wulff, presidente della Germania,  parla di flessibilità da aggiungere al sistema economico italiano. Napolitano tende a precisare che, trovare un accordo tra le parti sociali non deve essere visto come una coesione statica ed immobile, bensì come un’occasione per decidere tutti insieme una politica di riforma nel mondo del lavoro. Esattamente ieri Napolitano ha pronunciato questo discorso: «E’ fondamentale concepire la riforma del mercato del lavoro in funzione di un accrescimento della produttività che, purtroppo, in Italia è stagnante da molti anni». Frasi che lasciano pensare a un certo timore nei confronti della “sindrome greca“, che lascia spazio a quelli aspetti negativi, successivi al crollo finanziario di una nazione; vale a dire gli scontri in piazza e forti manifestazioni di violenza.  Napolitano spiega inoltre che il problema del lavoro in Italia non risiede principalmente nella questione legata alla moderazione salariale, bensì nella poca ottimizzazione degli impianti produttivi. La situazione non è ancora totalmente chiara, ma il presidente della Repubblica si auspica che si raggiunga presto l’accordo, senza una sua eventuale interferenza.


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