Giovedi, 25 aprile 2024 - ORE:19:31

Mutui, in Italia aumentano i nuovi finanziamenti

Il mercato immobiliare italiano sta cambiando pelle, e soprattutto proprietari: secondo gli ultimi dati sulla richiesta di mutui nel 2016, infatti, aumenta la percentuale di nuovi finanziamenti mentre diminuisce la quota di surroghe.

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C’è un nuovo dinamismo nel mercato immobiliare italiano che, dopo anni di stallo e di incertezze, sembra finalmente esser tornato a imboccare una strada positiva. Leggendo il dettaglio delle richieste di mutui nel semestre maggio-ottobre 2016, infatti, si scopre che continua ad aumentare il totale dei nuovi finanziamenti mentre diminuiscono le surroghe, scese da una percentuale del 50 per cento riscontrata a metà aprile a una incidenza del 38 per cento.

Calano le surroghe, aumentano i nuovi mutui. I dati provengono dall’osservatorio realizzato dai portali Facile e Mutui, che ha messo sotto analisi un campione di oltre 20 mila richieste, relative erogazioni di prestiti per abitazioni presentate in Italia; lo studio ha evidenziato appunto come, nel semestre in analisi, le surroghe abbiano rappresentato circa il 38 per cento dei mutui erogati, mentre rappresentavano quasi il 50 per cento soltanto sei mesi prima. Scende anche il valore medio delle surroghe, che nell’ultima fase ha raggiunto poco più di 113 mila euro, in calo dai 118 mila euro nel semestre novembre 2015-aprile 2016.

I mutui per la casa. Di segno opposto, invece, le performance dei nuovi finanziamenti, che hanno tratto beneficio dal livello ancora basso dei tassi di interesse, nonché dalle positive offerte di istituti online, come Ing Direct con il suo Mutuo Arancio. E così, aumentano sia i mutui erogati in termini assoluti, che oggi sono il 34,1 per cento in più rispetto a sei mesi prima, sia il mutuo casa necessario all’acquisto della prima abitazione, con richieste in salita del 5 per cento su base semestrale.

Il tasso fisso domina. Nello specifico, la richiesta media che è stata registrata in Italia per un mutuo nel periodo che va da maggio a ottobre 2016 è stata pari a 128 mila euro, vale a dire il 3,2% in più rispetto al semestre precedente; guardando ai valori dell’erogato, invece, l’Osservatorio segnala un importo medio di 120 mila euro, un aumento più contenuto (circa l’1,3 per cento). Dal punto di vista della soluzione scelta, il trend positivo degli indici spinge 7 italiani su 10 a optare per un mutuo a tasso fisso, mentre solo il 26,5 per cento degli aspiranti mutuatari si orienta su un finanziamento a tasso variabile. Si rafforza anche qui la forbice riscontrata già sei mesi fa, quando le percentuali erano rispettivamente del 64,5 per cento e del 28,1 per cento.

Giù anche il valore degli immobili. Eppure, nonostante l’aumento degli importi richiesti e di quelli erogati, diminuisce il valore medio dell’immobile al centro del finanziamento. Le abitazioni oggetto di mutuo in Italia, infatti, ora hanno un costo pari a 220.650 euro, vale a dire il 4,7 per cento in meno rispetto a quanto rilevato nell’osservatorio precedente; la durata media del piano di restituzione, invece, è pari a 21 anni, e infine il LTV (il valore “loan to value”) è pari al 67,4 per cento rispetto alle cifre richieste e al 62,2 per cento rispetto a quelle effettivamente erogate.

Gli scenari futuri. Il responsabile BU mutui Ivano Cresto ha commentato in questo modo l’analisi dell’osservatorio: “Il mercato dei mutui italiani si sta progressivamente avviando ad una normalizzazione e questa va letta come una buona notizia”, ha detto, aggiungendo poi che “sebbene prevista, una variabile importante potrebbe essere la decisione della Fed relativa all’aumento dei tassi applicati negli Stati Uniti e quanto velocemente questa influirà sull’aumento dei tassi applicati in Italia”.


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