Domenica, 28 aprile 2024 - ORE:00:24

Macelleria sociale? Spending review? Parliamone con gli esperti

spending review

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Il professor Antonio Brancasi e il ricercatore Mauro Sylos Labini (rispettivamente un amministrativista dell’Università di Firenze e un economista dell’Ateneo pisano), coadiuvati dall’esperienza di Alessandro Rapezzi (segretario regionale della federazione lavoratori della conoscenza), hanno descritto magistralmente una situazione che obnubila la vista del futuro: un pareggio di bilancio in Costituzione che comporterebbe non pochi cambiamenti alla vita nel nostro Stivale.

L’incontro dal titolo “Pareggio di bilancio e spending review”, apparentemente diretta a donne e uomini del mondo giuridico, si è invece rivelato alla portata di tutti grazie ai suoi relatori esperti.
Si innalza un’unica voce dall’aula vicino Piazza dei Cavaliari: tagli lineari, batoste tributarie, sacrifici da patire… ma per cosa? La teoria macroeconomica insegna la strada per uscire da situazioni di crisi come quella odierna e l’economista Labini sottolinea la totale distrazione da questa teoria del lavoro dell’attuale Governo.

Perchè? Cosa spinge i tecnici nostrani? Per il Governo la strada della spending review e del pareggio di bilancio entro il 2014 porta alla fiducia dei mercati… Per Labini:«Questo è tutto da dimostrare… le ragioni che il Governo dà, sono dei sogni»; si vuole solo recuperare il denaro, senza voglia di migliorare le performance.

Incalza l’intervento del sindacalista Alessandro Rapezzi: un paese che ha perso la propria memoria storica anche recente è capace di giungere dove ci troviamo noi; si diminuisce la qualità e la quantità. Sanità e istruzione (e lui viene dal mondo dell’istruzione primaria) ne escono massacrate.
Sono tutti d’accordo contro una visione aziendalistica dello Stato.

Il primo ad intervenire è stato in realtà il professor Brancasi; la costituzione, forse il nostro bene più prezioso, sta per subire un dirottamento delle sue ragioni. E’ già stato approvato il disegno di legge che insidierà la nostra Fonte primaria col suo obbligo di “far quadrare i conti”, cosa difficile a noi italiani se si interpreta la storia moderna. Ma forse non è proprio così, siamo ciò che siamo grazie al debito, che, si ricorda, è materia politica e non prettamente tecnico-economica.

Brancasi sviscera il futuro guardando attraverso le nuove norme, è scettico sulla buona riuscita degli intenti formali dell’esecutivo (intenti che, poco dopo, l’esperto di macroeconomia definirà “Sogni”, o prese per i fondelli, parafrasando). Il professor Brancasi dirà, a metà del suo intervento, rendendo trasparente il suo animo: secondo queste nuove procedure:«Non si puo’ fare ricorso ad indebitamento..e che vuol dire? Sarebbe folle…».

Un dialogo aperto con chi mastica ogni giorno questo pane ed è perfettamente in grado di dividerlo con gli altri. Tutto merito di una “certa società” che funziona e non intende nascondersi nè mutare solo perchè i tempi la rendono minoranza; la voglia di ascoltare a tutti i costi e di rendersi partecipe fa infatti intuire che da soli non si è. E’ così che stanno lavorando già da tempo numerose associazioni come Sinistra per… che ha reso possibile e fruibile l’incontro. La faccia nascosta della medaglia che amabilmente chiamiamo Mondo.


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